to rome with love

la vita è questione di priorità. si fanno delle scelte. siamo abituati a catalogare tutto, alle liste della spesa, agli elenchi del telefono, alle voci sui dizionari, agli impegni sull’agenda. e diamo un ordine di importanza a ogni cosa. siamo ossessionati dalle scelte, anche da quelle improbabili: chi butteresti dalla torre? cosa porteresti su un’isola deserta? eppure, abbiamo bene in mente ciò che è essenziale per noi. se, ad esempio, il finanziatore ci può ricevere solo alle 8:00 siamo disposti a spostare l’appuntamento con il cliente alle 9:00 e quello col fornitore alle 10. è questione di priorità. e la priorità comporta una scelta e un rischio: il cliente o il fornitore non potranno riceverci a quell’ora? pazienza, abbiamo scelto di perderli in virtù dell’appuntamento con il finanziatore e che per noi è essenziale. e così  organizziamo la nostra vita e il tempo da dedicare agli altri; così scegliamo chi è importante e cosa e essenziale per noi:  prima la famiglia, poi il lavoro, poi gli amici, poi la casa, poi, poi, poi… ognuno e ogni cosa entra in questa tassonomia di valori, affetti, desideri, progetti. vorremmo avere dagli altri l’equa importanza che diamo loro, ma a volte siamo surclassati da chi poco ci importa e altre declassati da chi ha la nostra priorità. non saremo per loro mai l’essenziale, ma verremo sempre dopo il finanziatore, il cliente, il fornitore e tutto il resto. e quando ce ne accorgiamo dobbiamo imparare a scegliere chi ci sceglie, strappare il nostro elenco e crearci nuove priorità.

séverine

il silenzio sul mare

IMG_20180826_152414 (1).jpgil rumore del mare: esiste un suono più dolce? le voci della gente, i brusii della città, la musica sembravano poca cosa in confronto al mare. quante volte l’aveva ascoltato, così ritmico, come il battito del suo cuore, quando si infrangeva violento contro la scogliera durante l’alta marea o quando si adagiava placido sul bagnasciuga. era un suono lontano, atavico, che portava con sé tutta la conoscenza del mondo, talmente puro da poter essere racchiuso in una conchiglia. c’erano in quel suono così materno storie di navigatori, di pescatori, di migranti alla ricerca di fortuna e ancora, leggende su sirene, pirati e cacciatori di squali o di lupini. qualcuno aveva provato persino a catturarlo, a registrare quelle onde ma senza successo perché in fondo ognuno sente il mare a modo suo. fu così che una sera, prese una conchiglia e l’appoggiò al padiglione auricolare. sentì la bassa marea entrare pacatamente nel condotto uditivo. quella melodia, però, così matrigna si intrufolò nel timpano, superò la staffa, l’incudine e il martello, e si bloccò, senza via d’uscita, nella coclea. e ondeggiando al ritmo del suo cuore il rumore del mare rimase intrappolato perennemente nell’orecchio. a poco a poco, le voci della gente, i brusii della città, la musica divennero impercettibili tra le onde che ora si alternavano a ritmo sempre crescente. finché nella sua testa rimase solo il silenzio attorno all’oceano.

séverine

arianna

DSCN2622.JPGquando vivi con una persona quattro anni impari tutto di lei, dalle abitudini quotidiane ai modi di fare. sai esattamente a che ora si alza, a che ora esce di casa, a che ora pranza, ogni quanto fa la lavatrice, i suoi turni settimanali a lavoro, cosa mangia per colazione e quando va in bagno, se va in bagno regolarmente. impari a riconoscere il suo passo quando cammina e sei in grado di distinguerlo tra milioni di altri passi.  sai sempre quando è lei che sta rincasando. lo capisci da come gira la chiave nella serratura, da come appoggia la borsa sul letto, da come si toglie le scarpe. conosci la marca delle sue sigarette, del suo profumo, della sua cipria, dei suoi corn flakes preferiti, degli assorbenti. sai quando le verrà il ciclo, perché a te verrà contemporaneamente, sai quante sigarette fumerà durante il giorno, dove le compra e se le fuma prima o dopo il caffè. e saprai sempre riconoscere da uno sguardo quando si sta per innamorare di nuovo. le sue abitudini diventano una parte di te, e le tue una parte di lei, perché anche lei sarà sempre in grado di capire i tuoi bronci, i malumori, i tuoi stati di salute e quando ti stai per innamorare di nuovo. e sono questi i ricordi che rimangono nel tempo, le piccole cose quotidiane che appartengono solo a noi. ci siamo passate tutto, pure l’influenza. 

sév

mediterraneo

DSCN2745.JPGc’è chi si bagna in acque cristalline e pulite, chi in acque torbide e inquinate, chi si bagna in acque cristalline ma inquinate e chi in acque torbide ma pulite. sotto la superficie apparente, però, nuotiamo tutti in un mare di sangue. sta a te decidere con quale coscienza andare in spiaggia. buone vacanze.

séverine

ustica

leggete i nomi, concentratevi sulle età, sui rapporti parentali, i loro cognomi, immaginate la provenienza geografica e il motivo del loro viaggio. guardate le loro età e pensate alla vostra. quanti di loro hanno li vostri attuali anni? e quanti quelli dei vostri figli? leggete ancora una volta quei nomi e calcolate quanti anni avrebbero ora nel 2018. i bambini sarebbero adulti, i genitori sarebbero nonni. leggete quei nomi, leggeteli ancora e ancora… perché solo ricordando chi erano, chi sarebbero potuti diventare e chi non sono stati possiamo tenere viva la loro memoria.

séverine

 

scary movie

è come un film di cui conosci tutta la trama, ogni fotogramma, ogni movimento di macchina, ogni battuta, ogni colpo di scena. ma è un film che hai visto troppe volte e ormai conosci anche le tue reazioni:  la risata sulla scena iniziale, la lacrimuccia al termine del primo tempo, lo spavento durante la scena di suspense ma soprattutto quella senso di rabbia che ti prende allo stomaco quando alla fine il coprotagonista prova a ingannare l’eroina. eppure, ogni volta ci caschi e lo riguardi sapendo che va a finire sempre allo stesso modo: con quel nodo alla gola che proprio non ti va giù… finché un giorno ti stufi, in fondo quel film l’hai già visto tante volte,  così prendi il telecomando e cambi canale.

séverine

mystic pizza

pizza

vorrei una pizza, una di quelle fumanti, calde, piene di mozzarella fiordilatte, col basilico fresco che profuma e il pomodoro che ha la giusta proporzione rispetto al formaggio. vorrei una pizza con un giro di olio piccante appena sfornata. vorrei una pizza tonda, croccante ai bordi, ma allo stesso tempo morbida e sottile verso il centro. una di quelle pizze che quando la tagli la mozzarella è ancora calda e rimane filante fino all’ultimo boccone. vorrei una pizza che tagli in 4 come una croce e fetta dopo fetta con le mani la porti alla bocca. vorrei una pizza che quando la addenti senti tutto il sapore del pomodoro, l’aroma del basilico, la nota piccante dell’olio, il fiordilatte fresco e la “croccantezza” del cornicione che sembra soffiato come il vetro e che a ogni morso fa crac.vorrei una pizza e sono intollerante ai lieviti… ma so di certo che adesso sei tu che vorrai una pizza e prenderai il cellulare per ordinare la pizza che io vorrei mangiare.

séverine

 

the dreamers – i sognatori

pensavo… pensavo che io ogni estate  li vedevo al largo quegli yacht da sogno, quelli che hanno dalle 3 alle 5 vele e che stanno lì alcuni giorni per poi attraversare l’orizzonte luminoso come il transatlantico rex in amarcod sotto sguardo incantato di chi come me li vedeva passare dalla terra ferma. e ogni volta li fotografavo quegli yacht circondati da un mare cristallino e un paesaggio divino e mi chiedevo: a chi apparterrà? chi ci sarà sopra? forse un vip? un magnate? o magari uno sceicco? E poi di notte si illuminavano  di lucine colorate come alberi di natale e immaginavo che ci fosse una festa con uomini in tuxedo e donne in lungo. tutti lo immaginavamo. e tutti per scherzo ci dicevamo… adesso mi vengono a prendere… oggi non mi andava di stare in mare, ho parcheggiato a largo. e si scherzava. perché tutti abbiamo sognato almeno una volta di essere  invitati a quei party e di sentirci come maria callas o jackie kennedy a bordo del cristina o. che vita da favola deve essere su quelle navi! anche l’estate scorsa ho sognato, ho fotografato e mi sono domandata a ogni yacht… se a bordo ci fossero sceicchi, magnati o divi di hollywood.

séverine

1942: la conquista del paradiso

525 anni fa in europa finiva il medioevo, la terra non era più piatta e l’uomo si metteva al centro dell’universo.

525 anni fa nelle indie iniziava la fine per tanti popoli nativi dal nord al sud del mondo.

525 anni fa in africa non si sapeva ancora quale sorte sarebbe toccata nei secoli successivi a tanta gente di pelle nera, strappata alla propria terra, caricata su una nave e deportata come schiavitù verso un ignoto continente.

séverine