quinto potere

una quindicenne è stata strangolata dallo zio che l’ha violentata e poi gettata in una fossa. per un mese si è cercato invano questa ragazza, si è creduto che fosse scappata, che fosse la solita bravata di una ragazzina di provincia in fuga per la libertà. invece, risale a pochi giorni fa il ritrovamento del cadavere in un pozzo. i protagonisti di questa storia li conosciamo tutti per nome: concetta, la madre, michele, il carnefice, sabrina, la cugina, e sarah la vittima. ma non voglio parlare di questo, è un omicidio troppo brutale reso ancora più macabro dall’abuso sessuale. dietro questo gesto di necrofilia, però, c’è un’altra violenza altrettanto barbara, quella dei media che hanno speculato su questa ragazza e sul dolore di una famiglia. la notizia del ritrovamento del corpo è, infatti, stata comunicata alla madre in diretta televisiva dalla sciarelli in una sorta di  carramba che sorpresa in veste funerea. concetta resta immobile, impassibile. la telecamera la inquadra, vorrebbe carpirne i pensieri, invadere la sua privacy e il suo dolore, invece sul suo volto traspare la dignità di una donna che fino all’ultimo ha sperato di ritrovare sua figlia viva. questo primo piano invadente sul volto di una madre che soffre è l’ennesimo stupro nei confronti di sarah. la stessa immagine è poi stata proposta e riproposta continuamente su altre reti nei giorni successivi, persino da quelle che la “mostravano” con disappunto per contestare la giornalista, ma cambiando l’ordine degli addenti, si sa, il risultato non cambia. nessuno si salva. com’è possibile che una la madre della vittima venga a conoscenza della verità solo tramite la televisione? mi domando come mai le forze dell’ordine non hanno provveduto ad avvisare immediatamente la famiglia e solo successivamente le agenzie stampa. e in ogni caso, avrebbero potuto interrompere il collegamento prima e eventualmente comunicare in privato la notizia e poi al pubblico, senza “violare” la privacy di quella famiglia. il dolore di quella madre non doveva essere filmato, è inammissibile! ho già avuto modo di parlare dell’etica del giornalismo, quando in nome della verità a tutti i costi vengono mostrati catastrofi, morti, drammi umani in diretta. c’è una sorta di speculazione delle immagini (la stampa scritta da questo punto di vista si salva, perché è limitata alle fotografie e alla descrizione degli eventi) sulla sofferenza umana, come se “ciò che non fosse filmato” non è mai esistito. siccome l’omicidio di sarah non sembrava abbastanza forte, nei giorni successivi al ritrovamento i media hanno ipotizzato complotti e alibi, per rendere la storia ancora più brutale. l’attenzione, così, si è spostata automaticamente da sarah a michele. ora ci si chiede chi sia costui, che infanzia ha avuto, se ha violentato le figlie, se ha subito abusi da giovane… il rischio a mio avviso è che presto i media ci aggiorneranno sul percorso giudiziario di michele, facendoci dimenticare sarah. accade sempre, con fatti di cronaca nera: è successo per samuele, per chiara, per meredith… chi si ricorda il nome delle vittime della strage di erba? eppure tutti sanno chi sono i coniugi romano! mi chiedo se è questa l’informazione che gli utenti chiedono. io spero di no.

séverine