esco con un uomo intelligente, colto, plurilaureato, pieno di qualità e interessi e mi ritrovo il più delle volte a cena con un babbeo che non riesce ad accozzare due frasi che vanno al di là di “che bei capelli” o “che bel sorriso”. e più sta ad addolcire l’atmosfera con le sue paroline mielose, condite di melassa e saccarosio, più sento l’esigenza di salare abbondantemente le pietanze nel piatto. insomma di tutte le cose che potrebbe raccontarmi a suo favore riesce solo a mettere insieme un paio apprezzamenti sul mio aspetto fisico e a pagare il conto a fine cena come se fossi un’escort. premesso che non amo i complimenti, li trovo inutili, banali, frivoli e il più delle volte mi mettono a disagio, perché in questa fase ancora embrionale di una storia sono sempre, o quasi sempre, paraculate e ipocriti convenevoli. non so che farmene di uno che mi tempesta tutto il giorno con centinaia di sms sdolcinati che invece di conquistarmi, aumentano solo il tasso di glicemia nel sangue con sintomi immediati di diabete. insomma sono stomacata da uomini più stucchevoli delle arance candite. se ho carenza di zuccheri entro in pasticceria e ordino una sacher torte! il corteggiamento è una fase che, tra l’altro, dura poco ed è finalizzata a se stessa, mentre i complimenti vanno fatti quando si sta “già” insieme per dimostrare che ci si tiene ancora e tanto a quella persona. sono per il corteggiamento a posteriori! apprezzo un uomo per ciò che è, non per le paroline dolci che mi dice la prima volta che usciamo insieme. e anche l’interesse per una donna andrebbe dimostrato in altro modo. penso che qualsiasi donna non voglia sentirsi dire “sei bella” settanta volte al giorno, ma vorrebbe qualcuno che dia attenzione a ciò che dice, che s’interessa a ciò che fa, che la stimi come persona… basterebbe solo insaporire tutto con un più “sale” e meno zucchero. ora so di essere difficile, ma mi stanco presto, molto, molto presto di questo tipo di smancerie. sarò pure una zitella acida ed anaffettiva, ma un uomo mi deve incuriosire non stupire, ne’ tanto meno farmi venire le carie. invece il più delle volte mi ritrovo a cena con dei cliché e l’uomo più affascinante di questo mondo si rivela al primo appuntamento il trionfo della banalità. è questo che fa la differenza tra un corteggiamento e un altro, tra un uomo e un candito. 

séverine

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